lunedì 16 dicembre 2019

famiglie

è Natale....in molti mi dicono di non aver voglia di passare le feste in famiglia...che vorrebbero stare con le persone a cui vogliono veramente bene, con cui amano passare del tempo  e soprattutto con cui sono se stessi....che perciò  non possono essere "famiglia". in famiglia la performance supera la natura. in famiglia il ruolo è oltre a tutto....non  ti vedono come sei, ma come eri come volevano che diventassi e tutti tuoi errori i tuoi successi le tue scelte condivise e non arrivano ai famigliari prima di te, e dopo che hanno salutato e brindato con tutta quella mole di eventi, a te non ti vedono nemmeno... questa è la sensazione credo.

io passo tanto tanto tempo con la mia famiglia di origine...  lavoro con i miei fratelli e i miei genitori da quando lavoro. perciò tecnicamente non ho mai lasciato il nido. ci ho provato, ma ho fallito. per questo sono cosi poco figlia con i miei genitori, forse.  la realtà è che io in famiglia sto bene. ho imparato nel tempo con aspre lotte interiori ed esteriori a capire dove finiscono le loro aspettative (frustrate) e le mie competenze, a separarle....a non incolparmi dei loro errori. e da questo processo esco io. che sto bene con la mia famiglia. non ho problemi ad andare a cena da loro a passare con loro il Natale anche se dopo poche ore non sappiamo piu che fare....di proposte ce ne carichiamo auto e menti,  ma arrivati là si fa sempre cosa decide mio padre, cioè niente. ma per un giorno va bene così. non vedo cosa ci sia di così drammatico nel passare il Natale senza fare niente....a vedere un vecchio film alla tv con i propri genitori, vecchi, cementati nelle loro abitudini , arroccati nelle convinzioni di sapere tutto di noi e di sapere al meglio cosa avremmo dovuto fare....stanchi, anche di piccoli cambiamenti di rotta di pensiero...stanchi . cosa c'è di male? quella mezza giornata come puo influenzare piu di quelle ore di cui è composta? come puo, se si ha una vita propria a cui tornare?

il punto è che sto bene in famiglia anche nella mia famiglia creata... [mio marito mi odia è vero, e non perde occasione di dimostrarmelo,  ma va be'...anche in questo, con dolore e lentamente ho imparato che non sono io....è lui. e io non posso piu curarmi per far guarire lui]  ...in casa con le mie cose, con le persone a cui io voglio bene....io sto bene!  anche quando i miei figli sono li  ma fanno altro e non si accorgono se ci sono o sono uscita: mi basta che ci siano, che a volte ci incrociamo, che senta le loro voci i suoni che fanno le loro vite attorno a me.

vorrei che sapessero che io li amo come figli e non per cosa fanno/non fanno. vorrei che fossero se stessi quando sono con me....che sentissero che quello che c'è tra noi non è frutto di decisioni di scelte di numeri di idee....che possiamo essere in città continenti pianeti diversi ma loro e io saremo sempre uniti da quel legame che ha reso loro parte di me. e che non fossero angosciati dal passare il natale con me.
la famiglia dovrebbe essere il luogo del sostegno. in cui chi arriva dal ring della vita trova un asciugamano e un sorso di acqua uno sgabello dove sedersi e dove nessuno ti picchia, prima di tornare tra le corde a farsi prendere a pugni per scommessa.



sabato 9 novembre 2019

puliAMO

https://drive.google.com/uc?export=view&id=102Qy_Jc0mzjsNse_d5LAZB7Qv9tLrHuEChe dire? 

zaffiro

... e io che pensavo che fosse una storiella da nulla....



Liberty

c'è una mostra stupenda a Torino in questi giorni, [http://www.lavenaria.it/it/mostre/art-nouveaualla quale volevo andare da quando l'hanno presentata e ho sempre rimandato per paura di restare delusa...

poi sono andata



c'era una volta un uomo problematico. io l'ho conosciuto nella sua parte esteriore, lo specchio della sua anima pubblica. istrionico, protagonista, esuberante. avrebbe potuto fare l'attore: grande, enorme personalità che trascendeva il suo ruolo di impiegatuccio comunale...si vedeva Pelagio Palagi, si vedeva Mantegna...

non doveva essere facile stare con lui, in casa...


la sua vena artistica era ridondante. travalicava prepotente il quotidiano lavoro, pur artistico, inondava la tavola apparecchiata per il pranzo, le pareti di casa, delle stanze più dimenticate, fino alla risega buia dietro l'ingresso fino al passaggio dal primo al secondo bagno, al sottotetto.... permeava i discorsi, l'aspetto fisico....financo i gesti démodé.



lui non accettò che io detestassi la ampollosità vezzosa del liberty e mi costrinse a girovagare per torino senza meta -con lui- cercando tracce di quello stile che rese la mia città un gioiello, di libertà di espressione e di espressività di arte. ed ho capito, vedendolo, il senso di libertà spirituale che permea l'art nouveau (e déco, la nostra preferita) 


questo stile che ha caratterizzato tutto l'inizio del 1900 dall'architettura (in cui lui e torino sono piu ferrati) alla decorazione, alla carta da parati alla pittura, all'arredamento  (che sogno!!!!) alla moda alla bigiotteria......al cinema....... alla danza .........






















ecco, lui avrebbe apprezzato il ricordo della grande esposizione del 1908, i filmati e le cartoline. 



ma avrebbe protestato per la misera collezione esposta, soprattutto di mobili:  la magnificenza dell'arredo organico in cui un mobile si trasforma in un altro, che ci stupiva nelle foto sui suoi libri vecchi, ingialliti.......  non era neppure menzionato.... 






avrebbe parlato con tutti gli inservienti della mostra, avrebbe cercato di portarmi dove non potevamo andare, e avrebbe discusso con tutti per avere qualcosa in più, un ricordo, un oggetto, qualcosa che lo rendesse diverso da tutti gli altri visitatori. .....

poi saremmo andati a prendere un caffè da "passami il sale"(https://www.passamiilsale.it) e saremmo tornati a casa con la sensazione che mi ha insegnato a riconoscere, a isolare e a vedere, e non mi ha mai lasciata, di essere piu ricchi.




giovedì 7 novembre 2019

preghiere

chi pregherà per me quando sarò morta? chi si prenderà la briga di organizzare un rosario che mi aiuti a salire al cielo quando sarò ancora così attaccata al mio corpo da non volerlo lasciare? 
quando ero piccina pensavo che il rosario fosse come un'ascensore che mistero dopo mistero, AveMaria dopo AveMaria portasse l'anima un poco più su verso Dio, la aiutasse nei primi momenti a nnn essere terrorizzata di lasciare il corpo conosciuto e la nota vita e le care persone per l'ignoto oscuro e inaspettato, come un bimbo tremante che esce al mondo e piange ... chi lo farà per me?https://drive.google.com/uc?export=view&id=14zQn1xMYf5S4oVDqvcNO2qT72RdkqgzD

mercoledì 6 novembre 2019

n-

la ricerca dimostra che all'interno del cervello gli stimoli negativi sono percepiti più velocemente rispetto agli stimoli positivi. inoltre la nostra mente -per sua natura- tenda riproporci con maggiore frequenza i pensieri che alimentiamo piu frequentemente. chi si lamenta spesso lo fa perchè pensa e ripensa agli aspetti negativi della propria vita. aspetti negativi che sono comuni a tutte le vite, in verità, ma che chi si lamenta spesso vede maggiormente accaniti, ampliati, imponenti rispetto quelli delle vite degli altri, perchè manca di senso della prospettiva (ma di questo parleremo piu avanti). piu chi si lamenta pensa ai sui aspetti negativi (n-) piu questi n- gli tornano in mente. piu gli tornano in mente e piu ne vede, perchè come sappiamo noi vediamo cosa conosciamo (anche di questo riparleremo, o forse ne abbiamo già parlato). per questo motivo chi si lamenta è perseguitato dalla percezione negativa della vita. inoltre l'atteggiamento di chi vede negatività ad ogni angolo è giustamente di sospetto, di tensione, per essere preparato ad affrontare ogni nuova negatività senza farsi travolgere.... questo genera un fortissimo stress a livello neuronale comportando un forte lavorio continuo di stimolo coping rilassamento stimolo coping adattamento e così via, che porta ad una stanchezza e invecchiamento veloce della nostra capacità di modificare i nostri sistemi di percezione definiti. li sclerotizza. e ovviamente, per risparmio di energia, fa riaffiorare proprio i pensieri n-. quelli piu conosciuti, quelli piu famigliari....quelli che riconosciamo....

anche ascoltare le lamentele altrui porta a un effetto deteriore di questo genere....

spezziamo la catena!

venerdì 1 novembre 2019

cura

 quando io andavo a danza ci insegnavano ad avere cura del nostro corpo a mettere L'alcool per rendere più dura la pelle a tagliare bene le unghie perché non incarnissero e se ci veniva qualche bubu le insegnati ci impedivano di fare allenamento finché il medico non dve a che potevano farlo .... adesso e il contrario! Quel che conta è la performance sul momento ... non il perdurare del risultato della salute della perfezione del gesto.... no! Quello che conta è il minuti e mezzo di esercizio perciò votaren cerotto antinfiammatorio color carne fasciatura tutori antidolorificimagnifici.... e la persona diventa cosa da usare ... perde di significato di importanza. E come potranno occuparsi di altri se non sanno occuparsi di loro stessi.... sono  una generazione veloce : tutto subito . Il sabato del villaggio non ha più alcun  senso!

domenica 27 ottobre 2019

...

è successo dieci anni fa e ancora mi fa stare male. ho difficoltà a scrivere e a volte ho paura di essere malata, quando mi metto giu mi tremano le mani e e la testa mi pulsa in mezzo agli occhi come se il naso dovesse uscire dalla faccia. però dura poco, e ormai mi sono abituata. dicevo che è successo dieci anni fa, quasi esatti….era febbraio quando mi è arrivato quella mail che mi diceva che non c’era piu. e io mi sono sentita in colpa per non essermene accorta da sola. per non aver visto nulla di diverso in quei tre giorni che separava allora da quando era successo, una sera con la luna piena . la sua famiglia era con lui. li guardava aggirarsi per la stanza in cui respirava a fatica con i tubi che gli salivano nel naso. sotto il lenzuolo bianco piegato sotto il mento da sua madre, le sue mani stringevano il lenzuolo. le portò al petto. nel palmo destro aveva un cartoccio piccolino. sapeva cosa era e sorrise. vide che sua madre guardava il suo riflesso nel vetro della finestra, appena dietro la sua testa. si mordicchiava una nocca come quando uscivano di casa al mattino e lei sapeva che avevano un compito in classe o una interrogazione, o non erano ben preparati per qualche materia. si accorse di piangere per l’umido sul cuscino. chiuse gli occhi e appoggio la tempia su quella macchia bagnata. non voleva morire. non voleva lasciare tutto questo. gli era piaciuto vivere la sua piccola vita normale. suo padre e suo figlio chiacchieravano, l’uno seduto sulla poltrona un po’ girato e l’altro a cavalcioni del bracciolo, appoggiati uno all’altro come se l’affetto fosse una colla. c’era anche carlo, seduto al tavolo davanti ad una rivista, ascoltava i discorsi di Matteo e il nonno e sorrideva sfogliando le pagine colorate. facevano un rumore piacevole, gli sembrava di sentire il profumo, il sapore che si incolla alla lingua. con le dita accarezzava il cartoccio consumato. cercò di ricordare la melodia. cercò di stendere l’altra mano sullo sterno per sentire il proprio cuore battere. fin da piccolo quel suono lo calmava. solo pensando al suo cuore coraggioso riusciva a prendere sonno nelle notti in cui il buio gli faceva paura e non aveva la forza di sentire la sua voce chiamare qualcuno. anche cristina era venuta all’ultimo momento. non la vedeva ma ne sentiva il profumo. non voleva morire davanti a lei. 
sospirò. non poteva controllare questa cosa. aprì più forte gli occhi, e si girò verso la finestra. era sera e la luna era grande e illuminava la stanza. cristina disse qualcosa e uscì sgattaiolando da un a fessura della porta.
Matteo disse una cosa a suo padre., che gli fece una specie di carezza sulla testa.
sua madre si avvicinò a suo padre e lo prese sotto braccio
suo fratello si alzò e si stiracchiò alzando le braccia quasi fino al soffitto, e poi sorrise. 

sorrise anche lui, girò lo sguardo alla luna e sentì con le dita l’ultimo battito. 

giovedì 17 ottobre 2019

profumo di buono

DEODORANTE SPRAY PER AMBIENTE (per una bottiglia spray da 100 ml)
ingredienti:
90 ml alcol 95° buongusto (quello per i liquori)
10 ml oli essenziali a piacere

mescolare (se necessario) gli oli essenziali scelti
 

mettere 50ml di alcol. aggiungere gli oli essenziali.
agitare un po' e aggiungere altro alcol fino a riempimento.
chiudere la bottiglia e agitare.
prima di usarlo attendere un paio di giorni, per lasciare agli oli essenziali il tempo di sciogliersi bene.



aromaterapia: 
geranio:                     il profumo dell’essenza di geranio è tonico e assomiglia all’essenza di rosa, benché molto meno raffinato e in effetti le loro proprietà  come i loro odori sono molto simili. tonico uterino e ormonale, il geranio aiuta le donne sia per il parto che nella menopausa. il suo profumo tonico e rinvigorente trova applicazione anche nei disturbi psicologici delle donne, come l’ansia, la depressione, l’insicurezza di sé e lo stress che si trasforma in apatia. 
bergamotto:                è ritenuta una delle più valide nel campo neuro-psichiatrico per la cura delle nevrosi, delle depressioni e degli stati ansiosi. il suo aroma solare ha il potere di stemperare gli eccessi emotivi, d’incoraggiare la fiducia in se stessi e di fare riemergere la vitalità  soffocata. può avere un effetto miracoloso contro l’apatia e la pigrizia mattutina degli adolescenti. indossare il profumo del bergamotto aiuta a riaprire il cuore quando é chiuso dal dolore del lutto.
cannella:                    la cannella è afrodisiaca e stimola la golosità della nostra anima, il suo aroma corposo la fa assomigliare ad un odore corporeo umano. il suo aroma dolce e femminile è associato, nel nostro inconscio, con l’immagine della mamma che prepara i dolci per le feste dei suoi bambini. suscita ricordi dell’infanzia e un sentimento di ritorno a casa, ma fa sognare anche d’isole tropicali, d’india e di viaggi lontani.
cedro:                       viene ritenuto capace di rinforzare la spiritualità  e di avvicinarci al mondo divino, e il legno stesso veniva usato nella costruzione dei templi come simbolo di ciò. ci può anche aiutare a sviluppare e a mantenere il senso di equilibrio e l’autocontrollo nella nostra vita.
cipresso:                    utile nei periodi di transizione, come gli avanzamenti di carriera, i traslochi o per le grandi decisioni spirituali, come cambiare religione. in questi momenti, anche il rimedio floreale di bach detto walnut può essere usato con altrettanto beneficio. il cipresso aiuta anche nei periodi di transizione dolorosa, come un lutto o la fine di una relazione amorosa.
eucalipto:                   è un forte antisettico e purificante, per cui bruciato o vaporizzato nella camera di un ammalato serve a pulire l’aria e ad accelerare la guarigione e può essere usato durante le epidemie per contrastare il diffondersi dei virus. utilizzatelo allo stesso modo a livello spirituale, per ripulire ogni luogo in cui siano avvenuti dei conflitti, tipo litigi e discussioni, o persino scontri fisici, oppure in qualsiasi posto in cui siano presenti energie negative.
garofano:                   il suo profumo “anti-freddo” e tonico riscalda l’anima, allontana la malinconia, risveglia la passione nel cuore, suscita la voglia di credere e di fare ed il coraggio d’immergersi nella corrente della vita.
incenso:                     l’essenza è distillata dalle “lacrime” di resina bianca prodotte dall’albero per cicatrizzare le piccole incisioni fatte sul suo tronco e sui rami. aiuta a superare la claustrofobia e l’apprensione, allontana gli incubi e gli spiriti e fa da scudo contro gli influssi negativi.
lavanda:                    la sua freschezza è quella della pulizia interiore, la sua energia fra yin e yang offre il dono dell’equilibrio, della calma e della chiarezza. il suo effetto rigenerante sul sistema nervoso è riconosciuto e largamente impiegato in psicoterapia per vincere la paura, la confusione mentale, l’instabilità di stati d’animo, l’isteria
limone:                     ottimo per la concentrazione, tonico delle funzioni intellettuali e stimola il sistema nervoso.  mette di buon umore e fa diminuire gli errori di battuta di chi lavora al computer. e’ meraviglioso per mandare via la pigrizia, la stanchezza dello stress e per facilitare la comunicazione
mirto:                       e’ un profumo gioioso e felice come un bambino allegro, che instilla spensieratezza ed straripante energia. in aromaterapia è usato come guaritore dell’anima, la sua fragranza infonde un senso di positività e di energia, ridà il sorriso interiore, allontana la paura della morte ed i sentimenti di autodistruzione
pino:                          l’aroma delle foglie è fresco e balsamico e apre le vie respiratorie, ci fa alzare la testa al cielo esattamente come la cima degli alberi, infonde fiducia. come si può facilmente immaginare, le essenze del tronco giovano alle ossa e alle articolazioni, in modo particolare alla colonna vertebrale. nello stesso modo in cui il legno è caldo e isolante, le essenze dei legni, particolarmente quelle dei pini, rinforzano la capacità  del corpo di resistere alle malattie da raffreddamento.
pompelmo:                 l’essenza di pompelmo è tonica ed euforizzante, contrasta gli esaurimenti sia mentali che fisici, ridà  tono alla pelle e ai muscoli, stimola il sistema linfatico e l’appetito. il suo profumo provoca euforia, aiuta a stimolare l’autostima e la coscienza del proprio valore. l’aroma del pompelmo indossato come profumo aiuta a eliminare l’amarezza, la gelosia, la frustrazione, l’indecisione e l’avvilimento.
rosa:                         il suo profumo da un senso di sicurezza e d’armonia e permette di superare l’egoismo e l’egotismo. la rosa ha una predilezione con il chakra del cuore che vivifica, permettendogli di irradiare l’energia dell’amore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. l'aroma della rosa unisce armoniosamente il sacro e il sensuale ed aiuta a spiritualizzare le relazioni sessuali. favorisce l’inventiva in tutte le arti perché è il profumo preferito dagli angeli e l’ispirazione vera è di natura angelica. la rosa è usata in psico-aromaterapia nella cura delle malattie mentali e in aromaterapia è un dono speciale per le donne: previene i prolassi e la tendenza all’aborto, calma gli spasmi ed argina le emorragie, é equilibrante ormonale nei disturbi mestruali e nella menopausa ed è un meraviglioso supporto sia psicologico che fisico nella gravidanza.
rosmarino:                 il profumo di rosmarino è un protettore psichico, e per questo è particolarmente utile da usare fin dal mattino prima di esporsi a tutte le influenze del mondo esterno, sia quelle di cui siamo consapevoli e magari timorosi, sia quelle che non conosciamo, ma che temiamo di incontrare nella vita quotidiana. inoltre, è molto adatto da usare al mattino perché stimola a livello fisico, e il suo uso in ore più avanzate della giornata, può talvolta causare insonnia. può anche essere utilizzato per proteggere la casa, ecc. si tratta di una delle piante che nel medioevo venivano usate per cacciare gli spiriti maligni dai luoghi o dalle persone. 
salvia:                       si considera che la salvia “occhio chiaro” rinforza lo sguardo interiore e ci aiuta a vedere più chiaramente nelle situazioni in cui siamo confusi o incerti.il suo profumo permette di distaccarsi emotivamente delle situazioni difficili, stressanti o tesi in modo di acquisirne una prospettiva migliore. è una delle essenze ormonali che agiscono con particolare positività sul sistema  ormonale femminile, anche soltanto sentendone il profumo. e’ di aiuto nei disturbi emotivi che originano da uno squilibrio ormonale. è anti-stress, anti-depressivo, euforico, rilassante sia per il corpo che per la mente, fresco e ambrato allo stesso tempo, è una nota unica per profumi eleganti e fresche colonie.


per la casa 
6 ml geranio - 2 ml cedro legno - 2 ml rosa
4 ml eucalipto - 3 ml limone - 3 ml rosmarino
per il bagno
4 ml bergamotto - 2 ml eucalipto - 2 ml lavanda - 2 ml arancio dolce
6 ml citronella - 2 ml cannella - 2 ml tea tree
6 ml lime - 4 ml menta
per lo studio e l'ufficio
4 ml bergamotto -4 ml pino - 2 ml verbena
6 ml eucalipto - 2 ml menta - 2 ml verbena
4 ml litsea (o limone) - 3 ml cipresso - 3 ml finocchio
per la camera da letto
6 ml melissa - 2 ml lavanda - 2 ml geranio
6 ml lavanda - 2 ml rosa - 2 ml neroli (o petitgrain)
6 ml palmarosa - 2 ml salvia sclarea - 2 ml ylang ylang
contro il fumo
4 ml pino - 4 ml mirto - 2 ml neroli
6 ml limone - 2 ml salvia - 2 ml ginepro


mercoledì 9 ottobre 2019

guilty


«Volete sentire storie come queste? ne ho parecchie! 
ma no, voi volete sentire cosa ho fatto quel giorno con quel martello. l’ho pianificato, avete ragione su questo, non perché mi avrebbe picchiato/ridicolizzato/ignorato/ridicolizzato/... quel giorno, ma perché mi avrebbe picchiato/ridicolizzato/ignorato/ridicolizzato/... per i l resto dei miei giorni, e pensando a quella prospettiva, sentendomi (le ossa rotte) prima che accadesse, ho preso una decisione. sono stata col martello in mano per ore e quando è tornato mi solo alzata e l’ho colpito ancora e ancora finchè non ho visto il suo cervello. e non mi sono comunque sentita ripagata per tutte le volte che mi aveva picchiata/ridicolizzata/ignorata/ridicolizzata/... l’ho colpito ancora. volete che vi dica che mi dispiace ma non è cosi. «

martedì 1 ottobre 2019

curiosità

quando ero piccola e studiavo mi sentivo così incompresa, così frustrata a dover buttare via il mio tempo libero per studiare e basta, a non danzare non suonare non andare a cavallo non dipingere non cantare non leggere non disegnare non fantasticare (cosa in cui ero bravissima) non scrivere .... solo studiare. pensavo "vedranno come diventerò magra e pallida....morirò su questi libri del cavolo dove si studiano solo cose morte" alludendo ai miei genitori che avevano voluto per me  quello che non avevano avuto loro.
avevo fatto un muro vero e proprio tra me e i miei pensieri e il mio essere da una parte, e quello che

dovevo sapere, dall'altra. quel che leggevo lo ritenevo per il tempo di un mattino, poi si volatilizzava come un soffio nello zucchero a velo.... anche se spesso tornavano le nozioni immagazzinate a molestarmi a caso.... affollavano il mio cervello riottoso come foglie secche senza forma, accartocciati uno sull'altro spesso agganciati per un lembo un piccolo che si unisce ad un altro con cui non aveva nessun legame, facendomi fare una confusione che ancora più spesso mi ammutoliva. rimanevo davanti ai prof ascoltando le foglie-pensieri che mi turbinavano in testa e si ammassavano cercando di entrare disordinatamente nel canale del pensiero logico dove sarebbero poi diventate parole di senso compiuto frasi concetti....ma senza riuscire and entrarvi, facendo un tappo frusciante e confuso. per fortuna ero piccola minuta fragile e terrorizzata: il panico mi prendeva per mano con respiro affannoso sudore occhi spalancati e crampi e il piu delle volte in quello stato venivo mandata a posto e l'interrogazione ripresa piu tardi.
ho capito solo tanto tanto tardi che finche facevo quel muro le cose che studiavo non sarebbero mai entrate dentro di me. io non le volevo e loro erano cose che restavano appiccicate con lo sputo e ceh appena asciutto si staccavano e se ne andavano via, perdendole. eppure c'era tanto di bello in quel che studiavo. io lo vedevo ma non lo volevo ammettere.... ero piccola l'ho detto.
a poco a poco ho capito con grande dolore che se non avessi avuto da studiare non avevo null'altro da fare. è stata una scoperta terribile per me. una ferita straziante. la consapevolezza di aver perso un   la giovinezza la spensieratezza .... se non avevo da studiare stavo ferma a guardare fuori dalla finestra e basta. non mi interessava piu studiare. non avevo piu amici con cui uscire, a cui telefonare, non avevo piu portato avanti al mia passione per il disegno e non ero piu capace....non sapevo piu dipingere o suonare .... allora mi misi a studiare con una tristezza  da orfana nell'anima. disperata. ho iniziato a studiare per riempire le mie giornate di qualcosa. ho inviato a ripetere ad alta voce facendo finta di spiegare le cose ad una classe inesistente. ho pensato che mi sarebbe piaciuto insegnare....ma poi ritraevo il pensiero per tenere lontano il dolore e il ricordo di aver lasciato danza mezzo anno prima di aver conseguito la abilitazione all'insegnamento. ho fatto una rivoluzione, la prima. ho messo quello al centro, e il resto a margine. è stato doloroso, difficile faticoso triste. ma poi ha portato ai risultati che volevo. all'università sono arrivata a sapere quanto studiare per avere un certo risultato. non avevo altro da fare, ero diventata una macchina da studio e mi piaceva. da li la mia risalita.

ieri pensavo che i ragazzi di oggi non avranno questa spinta. se non studiano  hanno sempre qualcosa da fare. un gioco, un messaggio un posto da visitare virtualmente con google earth. .... devono avere un sacco di forza in piu, i ragazzi di oggi. forza di volontà per resistere alle sirene ammaliatrici di minecraft & company, sempre pronto a riempire il tuo momento di noia al tocco di un dito. 

domenica 29 settembre 2019

volevo......e invece....

volevo parlare della mia avventura con la ristrutturazione e la fregatura in cui sono incappata..... o del fatto che non vengono fatti gli scontrini nei bar.... o del mio amico che lotta tra la vita e la morte....o della sfiga che ci vede benissimo......o del fatto che le iatture che mandi non attaccano mai.....e invece oggi parlo del friday for future e del movimento che sta nascendo tra i giovani (cioè quelli come me e più giovani di me) per salvare il pianeta .... da noi uomini! 
 io lo dicevo che i "giovani d'oggi" faranno grandi cose...ho fiducia in loro: loro porranno fine a tutto sto casino che stiamo combinando, noi abbiamo perso il controllo di ciò che abbiamo innescato e come una valanga ora il nostro operato stolto e infame sta rotolando a valle trascinando con se' tutto ciò che incontra. e ci travolge. e loro solo loro sono in grado di vedere tutto questo. con occhi nuovi, pieni di entusiasmo di voglia di fare e di possibilità di fare, molto più di noi che siamo limitati dai nostri confini a cui siamo ormai abituati....noi parliamo di piemontesi e siciliani o toscani loro parlano di andare a vivere in australia come se fosse due piani sopra casa di mamma....noi siamo chiusi nei modi i lavorare vivere pensare cantare mangiare camminare sentire che conosciamo, loro  sono aperti a tutti gli strati della coscienza a tutte le forme di comunicazione....loro, con la loro paura tensione all' essere soli  loro saranno la nostra salvezza e ora sono la nostra speranza. loro si muovono verso una economia più pulita, quando ancora non sanno cosa vogliono fare "da grandi" sanno che vogliono essere migliori di noi e questo è GRANDE..... GRAAAAANDE! loro che ci obbligano a rinunciare ad abitudini sciocche deleterie e dannose che manteniamo perchè siamo vecchi perchè quando eravamo piccoli ci hanno negato cose e adesso come bambini capricciosi ce le riprendiamo e ancora e ancora e ancora....come bambini capricciosi e stupidi che non imparano mai. 
loro ci obbligano a cambiare. a non bere con la cannuccia a non comprare più le pere confezionate nei contenitori di plastica al supermercato, a non buttare l'organico nei sacchetti neri della spazzatura e a non comprare i multipack di cose.... che hanno un imballaggio in più. loro. loro sono la nostra coscienza il nostro futuro - certo - ma che guarda con sdegno e vergogna al proprio passato, cioè noi. noi che non siamo riusciti da soli a rinunciare. 
prendiamo esempio da loro: usciamo dalla nostra zona di comfort, solo così possiamo evolvere. venerdì erano migliaia i ragazzi che sfilavano per le piazze che ci investivano con il loro futuro. e noi? noi stiamo a guardare...gli facciamo le foto e li guardiamo sorridendo inebetiti..... vecchi ormai privi di intelletto. loro.  

se tutti smettessimo di acquistare i multipare di succhi di frutta (che per altro sono tutt'altro che salutari) pensate che continuerebbero a produrli? ebbene ve lo dico io: no NO! perchè un'azienda non produce cose che nessuno compra....nessuna azienda lo fa. 

se tutti smettessimo di acquistare la frutta confezionata, pensate che si continuerebbe a produrre ? NO ! guardiamo il confezionamento dei prodotti che acquistiamo: volete? analizziamo le tavolette di cioccolato: carta fuori e stagnola dentro: perchè? perchè non solo carta? perchè non solo stagnola? decidi, cavolo...! non tutto o uno o l'altro....e così le caramelle: perchè? e poi io mi chiedo ... le confezioni mutipacco quando ci son  le offerte: tre lattine al prezzo di due: perchè devono legare le lattine (alluminio con etichetta di carta) con un nastro di plastica? non possono semplicemente contare tre lattine e batterne due? ci sono software che operano un uomo da un continente all'altro, possibile che non si riesca a programmare una calcolatrice dicendo che se conta solo due prodotti li calcola tutti e due e se ne conta tre ne calcola due lo stesso e se ne conta quattro ne calcola tre e se ne conta cinque ne calcola quattro e se ne conta sei ne conta quattro lo stesso? eviteremmo un tale di plastica in più, da buttare...
parliamo ora delle vaschette di plastica....quelle con il coperchio che il più delle vote o non si chiude o se si chiude non si riesce più ad aprire. io capisco che se compri la ricotta o la stracciatella debbono metterle dentro un contenitore, ma perché non di biomais? perchè non cartoncino per alimenti quello dei piatti di carta? tanto li dentro ci sta una mezzora....a casa lo metti dentro una tazza e quel contenitore lo smaltisci in modo ecologico no? invece no e se compri  la mozzarella ti mettono un sacchetto con l'acqua e la mozzarella la vaschetta di plastica e un altro sacchetto esterno....perchè????? e al mercato perchè mettono un vegetale per ogni sacchetto di carta? tanto è di carta mi dicono è vero, ma vuol dire fare tutti dannati sacchetti di carta per ogni banana che un cristiano compra !
se vengo al mercato con il carrello della spesa perchè non puoi mettere tutto li, zucchine con mele, carote con arance con finocchi perchè? pensi che si possano contaminare? che alla fine arrivata a casa  io cucini una carota e senta che sa di zucchina perchè ci è stata vicina sulla via di casa? basta questo abuso di confezione, di separazione.... basta! capisco i mirtilli e l'uva .... capisco le cose delicate...le uova.... ma se io vengo li con il mio contenitore me lo puoi riempire invece che darmi le tue scatolette che ogni volta devo buttare via? 

mercoledì 25 settembre 2019

ricordi di scuola

I Pastori

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1ON6Fj0PM6i5Zf7vpDiYVgX1O40Vwjc2u

giovedì 19 settembre 2019

settembre, andiamo

https://drive.google.com/uc?export=view&id=16uS4OPgVrcdujSEzWKfvX5MJT0SL1kgV...e oggi la giornata si annuncia  grigia  e uggiosa con un languido cielo latteo, il sole rintanato tra le coperte .... e solo ieri era estate. 

mercoledì 18 settembre 2019

valori

le donne non hanno la responsabilità di educare gli uomini che hanno sposato. hanno la responsabilità di educare i propri figli, così  gli uomini, ma le donne non devono educare i propri uomini, mariti o compagni, che  arrivano a loro già educati. dalle loro mamme, dai loro papà...dal loro passato. il background culturale e etico e di valori e concetti come la dignità la lealtà la sincerità e il loro prezzo ...quelle cose ce l'hanno già dentro, dalla prima infanzia, dalla vita in famiglia dall'esempio di chi era con loro quando sono nati e hanno preso coscienza del mondo, delle relazioni tra le persone...non possono cambiarle, le donne. non devono. non devono volerlo. è una partita persa. e sperare -invano- di cambiare queste radici dell'essere, è fonte di indicibili sofferenze. è il sogno del principe azzurro. 
parlo delle donne che vogliono cambiare gli uomini perchè non ho mai sentito di un uomo che dica che vuole cambiare la sua compagna, ma credo che valga anche il discorso inverso....
nelle cose di etica non ci sono più insegnamenti, se non si sono respirate da bambino. se con l'esempio, nella vita quotidiana, i vostri genitori e la vostra famiglia puntava solo sul risultato, metteva le etichette griffate sui maglioni cinesi, giudicava i vostri amici e le persone che incontrava dicendo questo è un bel ragazzo! questa è una persona ricca! o quellonon vale nulla perché non possiede due auto.... (e non: quello sembra un bravo ragazzo, quella è una persona di fiducia, quello non vale nulla perché non si prende nessuna responsabilità)...se non portava mai a casa un problema di cui discutere, come se non ne avesse....quello che avete imparato nella vostra infanzia è che per essere OK bisogna essere ricchi, belli e non avere problemi.non essere coscienziosi, leali, responsabili, lavoratori, generosi, altruisti.....no. e qualunque cosa va bene pur raggiungere questi risultati.
ebbene. se quando andate a casa del vostro fidanzato o della vostra fidanzata e la prima cosa che dicono di voi è che siete bello/a e chiedono cosa fa vostro padre e si vantano delle cose che fanno loro, pensate a che valori questa persona potrà insegnare ai vostri figli. perché quelli sono i valori con cui ve lo/la portate a casa, valori di apparenza, superficialità opportunismo e menzogna. che voi non potrete cambiare, mai. perchè non è vostra responsabilità. e non siete la loro mamma. 

Parole amare

E che quando mi affaccio al foglio bianco mi sembra una voragine che mi inghiotte ! Dopo le parole scritte compulsivamente per tutti quegli anni e rilette e riscritte e cambiate e vissute ora , niente, le cose mi vengono in mente e già le ho scordate e non ho tempo di cercarle di nuovo più in là nel giorno e alla fine il tempo che non avevo non lo recupero più.
Perciò ho pensato che forse... per scrivere bisogna andare piano lasciare che la calma scenda sulle emozioni e sulle prove e sulle ansie e i coraggi, che le faccia sudare,far fare L acqua come alle melanzane . Poi , solo dopo ,diventano buone  da scrivere . Prima no .
Sono amare, prima. 

mercoledì 15 maggio 2019

il pesce sull'albero


sono andata alla mostra di Leonardo, che in questi giorni allieta il panorama culturale della mia bella Torino e riflettevo tornando a casa sul fatto molte sono le voci che si ergono difesa di quei geni assoluti del passato anche non tanto remoto che erano dislessici, disgrafici, discalculi ... dis qualcosa insomma. 

pur essendo geni hanno avuto una storia scolastica pessima, disseminata di incomprensioni e di fallimenti....oltre al caro Leo, l'esempio più citato è Einstein. la storia del pesce sull'albero("Un pesce sull'albero") no? ecco io mi sono trovata a chiedermi allora cosa avrebbero potuto fare delle menti così con gli ausili che ora ci sono e che corrono in aiuto delle persone che hanno questi DSA. che cosa avrebbe potuto partorire la mente immensa di Einstein se avesse avuto, oltre a quella suprema intelligenza, anche una storia di soddisfazione riconoscimento a livello scolastico? non riesco neppure ad immaginarlo..... ma mi sorge un sospetto atroce: non è che la genialità è stata sviluppata grazie all'assiduo studio, piu assiduo e piu studio dei compagni di scuola mediamente abili? non è che questa capacità di affrontare e risolvere i problemi sia magari nata grazie al bisogno di sopperire con strategie non convenzionali ai problemi quotidiani di un piccolo Albert che non voleva portare a casa l'ennesimo 3? che quei canali di pensiero così evoluti si siano sviluppati come canali di apprendimento alternativi alla quotidiana lotta con il dovere scolastico?  ma allora... allora quegli strumenti compensativi non avrebbero potuto produrre un genio iperassoluto, avrebbero fatto di lui un albert qualunque....soddisfatto, medio, sereno....quegli strumenti compensativi avrebbero ucciso la sua voglia di farcela scavando nuovi tunnel nella sua mente alla ricerca del filone della conoscenza....con l'arrivo dall'esterno della strategia di sopravvivenza....il principio per cui un tempo p er insegnarti a nuotare ti gettavano in mare/piscina, no? senza nulla. brutale... ma efficace. 

forse



ma quanti sono morti nel tentativo di imparare a nuotare, naufragati nella propria stessa paura, soffocati dall'acqua gelida delle lettere che si mescolano per dispetto sulla riga, dei segni distorti delle cose che spariscono .... della fatica immensa di capire cosa vogliono dire quei disegnino sul foglio che tutti chiamano lettere? quanti sono cresciuti convinti di essere "un po' stupidi" ? 


quanti ancora adesso mi dicono "non ero portato per lo studio" 

quanti hanno vissuto di frustrazioni vedendo che con un pomeriggio di studio tutti riuscivano bene o male a portare a casa la sufficienza e loro non riuscivano neppure ad andare a dormire con i compiti finiti....a pregare Dio che non li facesse "beccare" con il quaderno da completare...quanti? quanti hanno mollato  lasciandosi portare sotto dalla disperazione (non speranza) di farcela e avere al contempo una vita (normale)? 


ed ecco a cosa servono, dunque,  quegli strumenti compensativi! a sopravvivere. perchè di einstein, di leonardo, di steve jobs di stephen spielberg, di anthony hopkins, di tom cruise, di henry winkler di picasso di nikola

tesla ce n'è/ce n'è stato uno, ma chissà quanti avremmo potuto averne se gli altri non fossero stati sepolti dalle lettere e dai numeri imbizzarriti.