martedì 26 gennaio 2010

città (chlebnikov)

C’è un certo goloso e ciccione, a cui piace infilare allo spiedo le anime umane, si diletta un po’ con sibili e scoppi, col vedere le gocce brillanti, cadute sul fuoco, raccoltesi in basso, e questo ciccione è la città.

lunedì 18 gennaio 2010

libri

LEGGETE SILVANA DE MARI!!!

malattia

la malattia non è qualcosa che si ha, ma qualcosa che si è.
la pigrizia di non cambiare la cronicizza fino a renderla irreversibile, incurabile. fino a darle potere su di noi.

la pigrizia e l'invidia sono i mali più crudeli. l'invidia accieca l'uomo in modo così violento che non è più in grado di vedere altro se non ciò che lo riguarda, ogni cosa del mondo diventa reale solo ne momento in cui lo tange. la pigrizia lo rende statico, inerme, incapace, ignavo, atrofizza la sua mente, non gli permette di respirare, di sognare, o anche solo di immaginare un nuovo, diverso modo di pensare e di vivere.

RAI

mi è arrivato il bollettino per pagare il canone RAI. io non lo voglio pagare. non l'ho mai voluto pagare, ma ora mi sembra legittima la mia volontà di non pagarlo, poiché io NON USO LA TV. io non ho l'uso della televisione, come lo intende la RAI: io la TV la accendo solo per guardare i film che affitto o compro o che mi prestano gli amici. non ho il decoder, e qui in piemonte, vuol dire che se accendi la tv e non ci metti un DVD non appare niente sullo schermo. NIENTE.

ho scritto una lettera, per dire tutte queste cose a chi mi mandava gentilmente il bollettino per "il rinnovo annuale dell'abbonamento" ma temo che sarà dura convincerli.

ora mi chiedo: è giusto tutto ciò? non l'abbonamento, che non lo è mai stato, ma è giusto non guardare la tv? è giusto non sapere che pubblicità ci sono su rai 2? è giusto non guardare la prova del cuoco? è giusto essere FUORI dalle notizie. non la cronaca, quella te la cerchi e ne trovi a bizzeffe nell'internet, ma proprio la banale supina corrente di "cose" mediatiche che ci investe, anzi, che VI investe quotidianamente...è giusto chiamarsene fuori e vivere così?