mercoledì 28 settembre 2016

pudore

ok i tempi sono cambiati e io mi sento un triceratopo a pensarlo così spesso .. eppure si, sono cambiati. oggi le mamme preparano i divani letto matrimoniali ai figli fidanzati perché possano trovare un luogo comodo e sicuro dove stare....oggi le persone si scaccolano in auto davanti a tutti, oggi i bambini si sputano in faccia le ragazzine vanno in giro vestite da rock star per mano alle mamme, e le mamme comprano jeans strappati e tinte per i capelli alle figlie undicenni. oggi i genitori aprono un profilo Facebook ai figli piccoli, troppo piccoli perché lo possano fare legalmente loro. oggi non ci si vergogna più di nulla, di far cadere un pezzo di carta in terra mentre si è in giro, di dire parolacce di farsi sentire mentre si litiga di essere beccati ad aver rovesciato a terra il latte in casa, ad aver rotto qualcosa...oggi tutto è permesso tutto è lecito tutto è normale. 

così nulla ha più valore, se non ci si vergogna più di averlo rotto sporcato o offeso, non c'è più la dignità della persona se si va in giro con i capelli che sembrano così sporchi che il loro aspetto si avvicina a quelle vecchie tende pelose dei negozi di alimentari di un tempo, se si esce con i pantaloni strappati e gli orli pestati e fradici di pioggia o altro, se ci si presenta al lavoro con ciglia sfavillanti di glitter, e seno che si protende dalla  maglietta, se non ci si vergogna più di far sentire le proprie telefonate in giro, di fare rumori molesti e offensivi fastidiosi ... tutto lecito, nulla ha più valore.

mercoledì 21 settembre 2016

TRUFFA

martedì 20 settembre. un martedì normale, come altri. finché alle 17 un paio di sgherri non ben specificati non vengono suonare e risuonare e ancora suonare e bussare forte alla porta di casa mia, chiedendo di me, tanto che chi era in casa (io in ufficio) mi chiama per dirmi di tornare. loro intanto sentono la telefonata e dicono che mi aspetteranno di sotto. io mi precipito (lavoro in un altra città rispetto a dove vivo, non ci ho messo poco...) e in strada non vedo nessuno. citofono per accertarmi che non siano rimasti sul pianerottolo (chi ha aperto senza chiedere chi è?????? chi continua a d aprire mettendo in pericolo le nostre incolumità? cavolo!!!) ma no, non c'è più nessuno....un omuncolo mi si para davanti porgendomi la mano, persino! dice "buongiorno mi presento ...sono simone..." ma non lo lascio continuare. "non mi interessa chi lei, voglio sapere che cosa vuole da me e dalla mia famiglia, perché mi ha fatto chiamare da gente spaventata dalle sue insistenze e tornare di corsa dal lavoro: io non la conosco" lo investo nell'impeto della mia ira, forte della paura generata da questo e dal suo compare in chi mi ha chiamata....nonho pensato che potesse essere armato, chetano in due e mi avrebbero facilmente sopraffatta....non ho pensato a nulla. quello farfuglia qualcosa, che ha degli assegni firmati da me e che devo pagare una tizia "DEL BAGATTO" che deve a lui dei soldi e se io non la pago lui non verrà pagato....io non so cosa sia 'sto bagatto: vado su internet a cercare il significato della parola ma lui ha un po' di biglietti da visita e me li mostra. c'è una scritta "IL BAGATTO"  e in centro un simbolo esoterico come un occhio da cui escono raggi di luce.... mai visto....ma mi si imprime in mente. intanto lo squadro per ricordarmi come sia fatto: alto magro capelli scuri con ciuffo di lato occhi scuri uno diverso dall'altro come forma pelle leggermente rovinata giubbotto impermeabile blu pantaloni scuri e scarpe grigie tipo vela, non rovinate, con lacci  e ben fatte. ha in mano una copertina verde della dimensione di un A4 piegato in due, di plastica rovinata, dentro ci sono le fotocopie di assegni firmati con il mio nome (ma non con la mia firma) una decina di quei biglietti da visita, un foglio a quadretti tipo da agenda con su scritto grosso stampatello il mio nome e cognome indirizzo e numero di telefono fisso poi un cellulare sbagliato e un codice fiscale sbagliato la scrittura è grossa e incarta come di una persona anziana. questo tizio continua adire che io devo pagarlo e che devo pagare questo del bagatto al che io dico che chiamo la polizia. lui non scappa. allora ho avuto il sospetto che fosse in buona fede. ho messo il poliziotto in viva voce (il tizio voleva prendere il mio cellulare.....CEEEEEERTO!!!!!) e gli ha detto che non doveva venire a rompere le scatole a me, che doveva andare da lui a denunciare la persona che non lo pagava che io e lui non avevamo nessun rapporto ...gli ha chiesto se mi conosceva e lui ha detto appunto di no. ci siamo lasciati con rammarico. mi spiace che sia stato fregato. 

sono andata alla centrale di polizia per denunciare questo fatto e non mi hanno preso la denuncia: in fondo -hanno detto- non è successo nulla.
mah...

domenica 11 settembre 2016

autostima

in realtà non so bene cosa sia l'autostima, forse la percezione di se' direi che si è la percezione di se' ... allora non so se è giusto parlare di scarsa o alta autostima. bisognerebbe parlare di autostima e basta. di corretta autostima. se ce n'è troppa o troppo poca, allora non va bene, ne' troppa ne' troppo poca. il giusto sta nel mezzo. 
se uno ha una alta autostima, è un giudicante agonista e incallita, ritiene che nulla degli altri valga quanto le proprie cose, quanto se stesso. ritiene che solo il suo parlare per esempio abbia importanza, che solo il suo pensiero sia degno di essere ascoltato. ritiene che tutti debbano ascoltare la musica che a lui piace, guardare il film che vuole vedere lui, e percorrere le strade che lui decide a prescindere da ogni altro input, di fretta di  esigenza di benessere, di piacere di paesaggio, di mezzo di trasporto. e se tutti vogliono andare a fare un giro in elicottero e lui non vuole non ci va, perchè a sbagliare sono loro che sono voluti andare in elicottero, e se fossero intelligenti (quanto lui) andrebbero tutti in monopattino che si è meglio andare in monopattino....mica in elicottero....e se ha mal di denti tutti possono -anzi debbono- ascoltare il suo lamentarsi per il mal di denti perchè non esiste altro suono che sia degno di essere percepito se non il suo lamento....e se ha in uggia il mare, chi va al mare è un poveretto, che non sa cosa si perde ad andare al lago o in montagna quando il mare magnifico e pacifico, democratico e vivo, è li alla portata di tutti, mentre il lago è insipido e la montagna è fredda e ostile e ogni cosa è dispendiosa e arcana in montagna....e il pericolo sempre il agguato. 
se uno ha scarsa autostima è sempre in secondo piano. se ha una idea non la dice nemmeno e aver a che fare con lui è come aver a che fare con un pezzo di carta da parati, la stessa vitalità lo stesso spirito di iniziativa. d'alta parte se ha scarsa autostima ritiene di non poter mai portare a termine nulla e non si impegna in nulla perchè tanto non riuscirà e non la porterà mai a termine, e anzi se si impegnasse sai che delusione se non riuscisse? non si risolleverebbe piu...e ancora .... 
ecco forse io preferisco la scarsa autostima, anche se mi da fastidio, credo che uno possa guarire, credo che con la collaborazione di tutti una scarsa autostima sia come un avvallamento nel terreno...una buca che in spiaggia i bambini non hanno riempito. con l'aiuto di tutti si può colmare, e a poco a poco crescendo la scarsa a autostima possa crescere piano, come una pianta...annaffiata con la fiducia di chi circonda lo sfigato in questione....ma la troppa autostima brucia come benzina chi sta attorno....annienta devasta... i gusti degli altri sono degli sciocchi capricci, le inclinazioni degli altri sono vizi non puniti, incapacità dei genitori, gli amici degli altri sono dei poveri idioti e chi se li sceglie ancora più idiota e coglione.....e alla fine se la persona non è abbastanza forte, non ha abbastanza spirito di osservazione e distacco, o se ama chi ha troppa autostima come un figlio, alla fine la persona cresce con la convinzione di essere davvero un povero idiota, un coglione, un incapace....e come tale per sempre si comporterà....
forse alla fine arriverà una vittoria, anche piccola. forse una persona tratterà il coglioncello di turno come una persona capace e grande, e non più come un coglioncello, forse solo gli verrà bene una cosa lontano dal giudicante. allora si. allora il povero giudicante farà una fine così misera che tutto il suo passato di giudicante non gli basterà a colmare la vergogna di essere stato così miope e cattivo. 
il giudicante deve pregare che il coglioncello non ce la faccia mai, a vincere, perchè la sua iperautostima lo travolgerà con l'impeto di un uragano. e di lui non resterà più nulla. 
peccato.