giovedì 24 giugno 2010

neruda

*così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno*

venerdì 18 giugno 2010

la rete (loe)

secondo me la rete è sopravvalutata. tutto sommato consiste di informazioni di cui potrei benissimo fare a meno. ho la sensazione che siano in molti a trovarsi un po' nella mia condizione. a sapere un mucchio di cose ma non sapere bene che cosa farsene. ci ho trovato delle spaventose quantità di informazioni inutili....ma molti sembrano affascinati dal fatto che queste informazioni non siano dove siamo noi, ma in un altro posto, un posto che non è qui, ma che è ovunque e al tempo stesso altrove. e nessuno di noi può e potrà mai essere lì. non fisicamente. mai. *è affascinante a pensarci ma proprio così stramaledettamente interessante da non poter smetter di parlarne non lo è e mi auguro che la gente smetterà di dire che lo è*. (cit)

vita

non è poi molto quello che voglio. ma voglio stare bene. vorrei vivere una vita semplice e bella con momenti felici creatività e divertimento. questo dovrebbe essere assolutamente alla mia portata.

tempo (nonostante erlend loe)

il mio tempo non è uguale al tuo tempo. i nostri tempi non sono uguali. tu hai il tuo tempo, e io ho il mio. i nostri istanti non sono uguali. e si cosa significa questo? significa che il tempo non esiste. devo ripeterlo? (cit)

viaggio

credo nella purificazione dell'anima attraverso il gioco ... (cit.)

lunedì 26 aprile 2010

credo


... anche se tutti fossero disonesti, io voglio e scelgo di essere onesto; anche se tutti sono furbi, io voglio essere corretto; anche se tutti sono ladri, io voglio essere libero da ogni sete di possesso...

martedì 26 gennaio 2010

città (chlebnikov)

C’è un certo goloso e ciccione, a cui piace infilare allo spiedo le anime umane, si diletta un po’ con sibili e scoppi, col vedere le gocce brillanti, cadute sul fuoco, raccoltesi in basso, e questo ciccione è la città.

lunedì 18 gennaio 2010

libri

LEGGETE SILVANA DE MARI!!!

malattia

la malattia non è qualcosa che si ha, ma qualcosa che si è.
la pigrizia di non cambiare la cronicizza fino a renderla irreversibile, incurabile. fino a darle potere su di noi.

la pigrizia e l'invidia sono i mali più crudeli. l'invidia accieca l'uomo in modo così violento che non è più in grado di vedere altro se non ciò che lo riguarda, ogni cosa del mondo diventa reale solo ne momento in cui lo tange. la pigrizia lo rende statico, inerme, incapace, ignavo, atrofizza la sua mente, non gli permette di respirare, di sognare, o anche solo di immaginare un nuovo, diverso modo di pensare e di vivere.

RAI

mi è arrivato il bollettino per pagare il canone RAI. io non lo voglio pagare. non l'ho mai voluto pagare, ma ora mi sembra legittima la mia volontà di non pagarlo, poiché io NON USO LA TV. io non ho l'uso della televisione, come lo intende la RAI: io la TV la accendo solo per guardare i film che affitto o compro o che mi prestano gli amici. non ho il decoder, e qui in piemonte, vuol dire che se accendi la tv e non ci metti un DVD non appare niente sullo schermo. NIENTE.

ho scritto una lettera, per dire tutte queste cose a chi mi mandava gentilmente il bollettino per "il rinnovo annuale dell'abbonamento" ma temo che sarà dura convincerli.

ora mi chiedo: è giusto tutto ciò? non l'abbonamento, che non lo è mai stato, ma è giusto non guardare la tv? è giusto non sapere che pubblicità ci sono su rai 2? è giusto non guardare la prova del cuoco? è giusto essere FUORI dalle notizie. non la cronaca, quella te la cerchi e ne trovi a bizzeffe nell'internet, ma proprio la banale supina corrente di "cose" mediatiche che ci investe, anzi, che VI investe quotidianamente...è giusto chiamarsene fuori e vivere così?