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mercoledì 25 settembre 2019

ricordi di scuola

I Pastori

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?
https://drive.google.com/uc?export=view&id=1ON6Fj0PM6i5Zf7vpDiYVgX1O40Vwjc2u

mercoledì 18 settembre 2019

Parole amare

E che quando mi affaccio al foglio bianco mi sembra una voragine che mi inghiotte ! Dopo le parole scritte compulsivamente per tutti quegli anni e rilette e riscritte e cambiate e vissute ora , niente, le cose mi vengono in mente e già le ho scordate e non ho tempo di cercarle di nuovo più in là nel giorno e alla fine il tempo che non avevo non lo recupero più.
Perciò ho pensato che forse... per scrivere bisogna andare piano lasciare che la calma scenda sulle emozioni e sulle prove e sulle ansie e i coraggi, che le faccia sudare,far fare L acqua come alle melanzane . Poi , solo dopo ,diventano buone  da scrivere . Prima no .
Sono amare, prima.