mercoledì 15 maggio 2019

il pesce sull'albero


sono andata alla mostra di Leonardo, che in questi giorni allieta il panorama culturale della mia bella Torino e riflettevo tornando a casa sul fatto molte sono le voci che si ergono difesa di quei geni assoluti del passato anche non tanto remoto che erano dislessici, disgrafici, discalculi ... dis qualcosa insomma. 

pur essendo geni hanno avuto una storia scolastica pessima, disseminata di incomprensioni e di fallimenti....oltre al caro Leo, l'esempio più citato è Einstein. la storia del pesce sull'albero("Un pesce sull'albero") no? ecco io mi sono trovata a chiedermi allora cosa avrebbero potuto fare delle menti così con gli ausili che ora ci sono e che corrono in aiuto delle persone che hanno questi DSA. che cosa avrebbe potuto partorire la mente immensa di Einstein se avesse avuto, oltre a quella suprema intelligenza, anche una storia di soddisfazione riconoscimento a livello scolastico? non riesco neppure ad immaginarlo..... ma mi sorge un sospetto atroce: non è che la genialità è stata sviluppata grazie all'assiduo studio, piu assiduo e piu studio dei compagni di scuola mediamente abili? non è che questa capacità di affrontare e risolvere i problemi sia magari nata grazie al bisogno di sopperire con strategie non convenzionali ai problemi quotidiani di un piccolo Albert che non voleva portare a casa l'ennesimo 3? che quei canali di pensiero così evoluti si siano sviluppati come canali di apprendimento alternativi alla quotidiana lotta con il dovere scolastico?  ma allora... allora quegli strumenti compensativi non avrebbero potuto produrre un genio iperassoluto, avrebbero fatto di lui un albert qualunque....soddisfatto, medio, sereno....quegli strumenti compensativi avrebbero ucciso la sua voglia di farcela scavando nuovi tunnel nella sua mente alla ricerca del filone della conoscenza....con l'arrivo dall'esterno della strategia di sopravvivenza....il principio per cui un tempo p er insegnarti a nuotare ti gettavano in mare/piscina, no? senza nulla. brutale... ma efficace. 

forse



ma quanti sono morti nel tentativo di imparare a nuotare, naufragati nella propria stessa paura, soffocati dall'acqua gelida delle lettere che si mescolano per dispetto sulla riga, dei segni distorti delle cose che spariscono .... della fatica immensa di capire cosa vogliono dire quei disegnino sul foglio che tutti chiamano lettere? quanti sono cresciuti convinti di essere "un po' stupidi" ? 


quanti ancora adesso mi dicono "non ero portato per lo studio" 

quanti hanno vissuto di frustrazioni vedendo che con un pomeriggio di studio tutti riuscivano bene o male a portare a casa la sufficienza e loro non riuscivano neppure ad andare a dormire con i compiti finiti....a pregare Dio che non li facesse "beccare" con il quaderno da completare...quanti? quanti hanno mollato  lasciandosi portare sotto dalla disperazione (non speranza) di farcela e avere al contempo una vita (normale)? 


ed ecco a cosa servono, dunque,  quegli strumenti compensativi! a sopravvivere. perchè di einstein, di leonardo, di steve jobs di stephen spielberg, di anthony hopkins, di tom cruise, di henry winkler di picasso di nikola

tesla ce n'è/ce n'è stato uno, ma chissà quanti avremmo potuto averne se gli altri non fossero stati sepolti dalle lettere e dai numeri imbizzarriti.












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