ho fatto un corso. finalmente ho fatto un corso per me. non per il lavoro, non per altri ma solo per mia assoluta curiosità per la voglia di sapere, e basta. era un corso di fiori di bach. io li adoro, perchè sono facili belli semplici e perchè predicano cose che condivido, come il fare del bene con generosità il donarsi agli altri l'amare gratis, e il fatto che Dio aveva per noi un progetto, per ciascuno di noi, che resta in nuce nelle nostre anime terrene come un afflato al quale noi tutti tendiamo. se manchiamo la direzione corretta la tensione si fa pressante, la corda si tira e alla lunga ci ammaliamo. la nostra anima lo sa. e anche io lo so. ebbene dopo aver conosciuto questi fiori la counselor ci ha fatto scegliere qualcosa per noi stessi, quelli che ci sembrano più adatti alla nostra situazione di adesso, e io ho scelto walnut. walnut è il noce, una pianta bellissima alta e maestosa, che ho amato sin da piccola, quando usavo le sue foglie secche per farle l'origano giocando, per il profumo meraviglioso che sprigionano sbriciolate. ma walnut l'ho scelta perchè ha un guscio che protegge dalle influenze esterne e permette di sviluppare il proprio afflato senza essere fuorviati dagli altri. io son sempre fuorviata dagli altri. poi ho scelto anche wild oat che è l'avena selvatica, quella pianta infestante della famiglia delle graminacee che produce dei semi a forma di v che ti si infilano nelle calze e restano li per sempre, perchè da qualunque parte tu tiri per districarne la punta non riuscirai a sfilarla dalla trama del tessuto. è inutile. wild oat è quel fiore che ti fa focalizzare su quale sia il tuo scopo, senza che questo sia per forza divino, ma .... permette di rimanere ancorato al proprio obiettivo, senza disperdere le proprie energie in altre cose, in cento cose..... che io inizio e non finisco mai.
la sera sono tornata a casa e c'era tutto da riordinare, come sempre, come sapevo. ho solo dato compiti precisi a tutti. senza scompormi insieme a loro ho riordinato e fatto in modo che alla mia partenza il mattino dopo tutto fosse di nuovo a posto. non so cosa sia cambiato. forse il mio atteggiamento nei confronti di casa mia violata stuprata da marito e figli incapaci di amarla e coccolarla e occuparsene. non più vittima, ma artefice. forse il mio atteggiamento nei confronti della ovvia ormai incapacità di chi mi vive accanto di portare a termine compiti banali come il mettere le posate in ordine nel cesto della lavastoviglie, non per capriccio ma perché sia semplice e veloce riordinarle una volta pulite. o di fare il letto come se fosse il proprio letto, il talamo, il nido d'amore....ma lasciarlo come la cuccia di un randagio, da coprire pietosamente con un copriletto sgualcito e basta, uno straccio tirato per nascondere l'onta del sonno? forse ho accettato la loro incapacità di comprendere che l'arte è nella vita quotidiana, nella ricerca della perfezione in ogni cosa si faccia, nel riordinare le carte per seme, e per numero, nel pinzare i panni con mollette dello stesso colore, nel riporre tutto prima di riporsi..... forse finalmente ho accettato che questa vita che il Signore mi ha donato è fatta anche di questo compito, di ricercare la bellezza delle piccole cose fatte per bene. tutte. e non lo subisco più come una condanna, questa ricerca assoluta e continua e solitaria, ridicolizzata e incompresa del bello, del ben fatto, ma la vivo come un talento. da allora. da quella sera in cui ho ingollato come assetata le 4 gocce di walnut e wild oat per la prima volta.
ho ancora due progetti da portare avanti....anzi da cominciare...e avrò la forza di farlo. anche da sola.
anzi tre
anzi tre
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