sabato 19 settembre 2015

eXpo

si eXpo!!
io volevo andarci da prima che lo aprissero. ma io sono una entusiasta, tutto mi piace, mi va bene qualunque cosa, non faccio testo io, per le cose che si organizzano. (e solo pensare alla macchina dell'organizzazione mi fa dire che val la pena di andare a curiosare). ma non faccio testo,io, e se volete un giudizio critico sull'expo, non guardate me.
nel corso di questi mesi (ho comprato il biglietto ad aprile!) ne ho sentite di ogni, da far perdere la voglia, e da fare anche un po' vergognare, soprattutto di denuncia per il "mangiamangia" di chi ha organizzato (male) e gestito(peggio) l'ingranaggio expoMilano2015, e chi si informa davvero, quelli seri, che non si fanno turlupinare dalla tv di stato, schierata dalle radio di parte...quelli la snobbano, l'expo. la solita sprovveduta, io, ci volevo andare, ma alla fine andarci sembrava un po' da snob, da vergognarsi a dirlo insomma...da quelli che amano la musica commerciale no? ecco io che amo la musica commerciale ci sono andata.

forse perché pensavo a tutto quel che mi avevano detto, son arrivata li con nelle orecchie le critiche sul solito modo italiano di fare le cose [quale?]. ecco quando è così tu sei al di sotto della soglia del piacere no? e tutto quel che vedi ti pare esaltante. forse è per quello che io l'ho trovato meraviglioso! stupefacente!

francia
uruguay e francia, samoa e israele, cina e argentina, turchia e belgio.... le foto non hanno il valore di esserci. 
quel che stupisce è il profumo, anzi l'odore che esce dalla mescolanza di mille profumi, dal mare all'alloro all'olivo al fritto al miele dei dolci marocchini alla carne alla griglia dell'argentina al cacao al caffè ai semi di papavero ai fiori della palma da cocco ai mille e mille tagete della cina sublime....e poi i suoni. Le voci che si mescolano in inglese francese toscano genovese cinese tedesco coreano russo, i suoni delle danze e della banda degli sbandieratori dello stand della ferrero, il rumore delle installazioni mobili, dei sedili rotanti come dei dervisci infuocati davanti all'albero della vita, un intreccio di colori suoni luci acqua ombre fuoco musica e grida che spande il suo messaggio universale sull'expo : intreccio.
intreccio

di culture di genti di pensieri di proposte di volontà di mani tese per lavorare insieme per collaborare per unire per accogliere (anche i profughi?) di colori sgargianti che portano con se' l'eco di una cultura lontanissima, di una tradizione fatta di necessità di risorse e di voglia di farcela.
l'idea del passaporto è geniale, per un timbro ti spingi negli stand dei cluster più reconditi alla scoperta di posti minuscoli e lontani, che ti offrono il loro mare abbacinante e la loro gentilezza sorridente.

la svizzera invita a riflettere

l'uruguay si propone come meta di vita 
la russia riflette  
cibo si, cibo come nutrimento come coltura come tecnologia e innovazione...cibo per tutti gli uomini del mondo! e sono tanti, e saranno sempre di più, a depredare il pianeta delle sue risorse per nutrirci tutti, e allora? 

la sfida non è da poco... stiamo vivendo il più grosso incremento demografico credo della storia... dobbiamo iniziare a pensare in termini di solidarietà e uguaglianza, di rettitudine e d etica..
fornire il cibo e l'acqua a tutte le persone del pianeta sarà l'obiettivo del futuro, ma la terra grida forte il suo allarme riguardo alle risorse, la necessità di aguzzare l'ingegno per trovare la soluzione! 

il padiglione svizzera manda il suo messaggio chiaro e forte: chi ha tanto (troppo) tende a scialare, chi accaparra prima sottrae a chi viene dopo. e infatti in svizzera non c'era più nulla!
corea

e forse solo corea ha dato un messaggio incisivo, con quel bimbo ologramma che gridava la sua fame con gli occhi sgranati su tutti.

(ma allora cosa ci facevano li cocacola mcdonald's simboli di una cultura dell'alimentazione che nulla ha a che vedere con la cultura?)

cocacola
saremo in grado di affrontare questa sfida saremo in grado di vincerla? saremo in grado di intrecciare le nostre mani el nostre conoscenze le nostre imprenditorialità con le offerte di paesi a cui nomavamo pensato con esigenze che possono diventare risorse, e creare la contropunta che frà uscire la Terra dal loop negativo in cui sta precipitando? non ci sono altre risposte se non si, ma .... saremo in grado di farlo? una canzone di qualche anno fa diceva se non fermeremo la guerra la guerra fermerà noi. ecco, se non fermeremo la distruzione del pianeta il pianeta fermerà noi, per difenderci, come in quel film ("ultimatum alla terra") in cui gli alieni venivano a salvare il pianeta. dagli esseri umani! 
nutrire tutti
solo un appunto sulle traduzioni, a proposito di cultura....si dice apicoltura, non apicUltura.










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