che fatica oggi essere normali. che fatica....tutti vogliono essere super. chi vuole vivere fino a 120 anni (cit.) chi vuole diventare superqualcosa, chi vuole essere il piu *... saltando a pie' pari la normalità. sereno, soddisfatto di se stesso, e basta. no....la macchina più nuova, la malattia più grave, la casa più grande, il migliore in campo.
e nessuno vuole essere robin.
https://youtu.be/y1YypOI5t-o
insegniamo ai nostri figli che devono essere i migliori. sempre. come se "quanto migliore" fosse la misura del nostro affetto, del loro valore. parliamo di loro per paragoni. ci chiedono di loro per confronto: "è come quello o come questo? è come eri tu? è diverso dal fratello?" dovremmo avere il coraggio di rispondere "è lui" "sono orgogliosa di lui non perchè fa qualcosa, ma perchè c'è"
fammi un'altra domanda va' che non riesco a parlare...
sabato 15 febbraio 2020
domenica 2 febbraio 2020
è solo lui che ci perde
e invece no . anche noi ci rimettiamo . chi stabilisce il valore delle persone? cosa? come si può dire se non conoscere qualcuno è un danno o no? in un essere umano , che è talmente bello e complesso.... non c'è nulla che valga la pena di conoscere? nulla che lo faccia valere? nulla piu di un altro? chi puo decidere questo comparativo: chi vince? nessuno. è un paradosso: non puoi sapere a cosa rinunci, è una scommessa ....e penso sia sempre perdente. non c'è un essere umano che non valga la pena di conoscere . bisogna però avere degli occhi capaci di vedere. occhi che cercano dentro e non fuori, l'essenza e non l'apparenza. e orecchie. orecchie che sanno sintonizzarsi sui cuori, sui discorsi di come si sta...delle sensazioni, dei sentimenti....bisogna abbandonare le bilance che misurano chi ha il miglior lavoro, i figli piu performanti, la casa piu grande, (che ti fa entrare nel circolo di chi può parlare e chi no...un limite sotto al quale si sparisce), lo stipendio piu gonfio, la vita piu serena, appagante...perfetta. metterle da parte e stare in silenzio. ascoltare. allora anche solo il rumore che fa il sangue di un altro che scorre accanto anche solo quello è qualcosa che manca.
martedì 7 gennaio 2020
2020
2020 buongiorno
Che sia i buongiorno
Che sia onesto e semplice
Pieno di difficoltà da superare
Di lavoro duro da fare e imprecare
lunedì 16 dicembre 2019
famiglie

io passo tanto tanto tempo con la mia famiglia di origine... lavoro con i miei fratelli e i miei genitori da quando lavoro. perciò tecnicamente non ho mai lasciato il nido. ci ho provato, ma ho fallito. per questo sono cosi poco figlia con i miei genitori, forse. la realtà è che io in famiglia sto bene. ho imparato nel tempo con aspre lotte interiori ed esteriori a capire dove finiscono le loro aspettative (frustrate) e le mie competenze, a separarle....a non incolparmi dei loro errori. e da questo processo esco io. che sto bene con la mia famiglia. non ho problemi ad andare a cena da loro a passare con loro il Natale anche se dopo poche ore non sappiamo piu che fare....di proposte ce ne carichiamo auto e menti, ma arrivati là si fa sempre cosa decide mio padre, cioè niente. ma per un giorno va bene così. non vedo cosa ci sia di così drammatico nel passare il Natale senza fare niente....a vedere un vecchio film alla tv con i propri genitori, vecchi, cementati nelle loro abitudini , arroccati nelle convinzioni di sapere tutto di noi e di sapere al meglio cosa avremmo dovuto fare....stanchi, anche di piccoli cambiamenti di rotta di pensiero...stanchi . cosa c'è di male? quella mezza giornata come puo influenzare piu di quelle ore di cui è composta? come puo, se si ha una vita propria a cui tornare?

il punto è che sto bene in famiglia anche nella mia famiglia creata... [mio marito mi odia è vero, e non perde occasione di dimostrarmelo, ma va be'...anche in questo, con dolore e lentamente ho imparato che non sono io....è lui. e io non posso piu curarmi per far guarire lui] ...in casa con le mie cose, con le persone a cui io voglio bene....io sto bene! anche quando i miei figli sono li ma fanno altro e non si accorgono se ci sono o sono uscita: mi basta che ci siano, che a volte ci incrociamo, che senta le loro voci i suoni che fanno le loro vite attorno a me.
vorrei che sapessero che io li amo come figli e non per cosa fanno/non fanno. vorrei che fossero se stessi quando sono con me....che sentissero che quello che c'è tra noi non è frutto di decisioni di scelte di numeri di idee....che possiamo essere in città continenti pianeti diversi ma loro e io saremo sempre uniti da quel legame che ha reso loro parte di me. e che non fossero angosciati dal passare il natale con me.
la famiglia dovrebbe essere il luogo del sostegno. in cui chi arriva dal ring della vita trova un asciugamano e un sorso di acqua uno sgabello dove sedersi e dove nessuno ti picchia, prima di tornare tra le corde a farsi prendere a pugni per scommessa.
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sabato 16 novembre 2019
sabato 9 novembre 2019
zaffiro
... e io che pensavo che fosse una storiella da nulla....
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